Fare il Root Android per sbloccare il cellulare
Guida e programmi per ottenere i permessi di Root su Android per sbloccare lo smartphone e installare app per root
Se questa poteva essere un'arma vincente, si è tramutato in un grosso difetto per gli smartphone Android perché i produttori di cellulari che hanno scelto questo sistema operativo (Samsung, Huawei, Motorola, LG e altri) hanno personalizzato il sistema operativo bloccandolo con le loro applicazioni proprietarie preinstallate e impedendo ogni modifica non autorizzata.
Se in alcuni casi i cellulari sono forniti con utili applicazioni base da usare per diletto e per lavoro, in alcuni smartphone le stesse sono superflue e pesanti, rendendo lo smartphone meno efficiente.
Per poter liberarsi dalle app superflue e per sbloccare nuove funzionalità possiamo agire attivando i permessi di root.
In questa guida vedremo insieme come fare il root Android sulla maggior parte dei dispositivi, consigliandovi le procedure alla portata di tutti e le procedure avanzate.
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Prima di proseguire, è importante che siate consapevoli del rischio: abilitare i permessi di root invaliderà la garanzia dello smartphone, quindi in caso di problemi, di blocchi o di danneggiamenti il produttore potrebbe non ripararvi il dispositivo (riescono ad accorgersi dei permessi di root installati).
Se volete proseguire, consigliamo di effettuare il root solo sui dispositivi fuori garanzia (oltre quindi i 2 anni dall'acquisto), così da non avere alcun tipo di rimpianto in caso di problemi e malfunzionamenti.
Come intuito le procedure possono portare anche alla rottura del dispositivo, quindi agite solo se consapevoli del rischio (il sito NavigaWeb non si assume alcun tipo di responsabilità).
1) Operazioni preliminari
Prima di addentrarci nel mondo dei permessi di root, dovremo modificare il nostro smartphone Android affinché possa essere sbloccato.
Molti telefoni Android moderni presentano il blocco del bootloader, ossia di quella parte del sistema che fa avviare Android e controlla ogni eventuale aggiunta: se non è presente una firma digitale del produttore, ogni modifica è bloccata.
I permessi di root non rientrano tra le cose "firmate", quindi per poter procedere dovremo prima di tutto sbloccare il bootloader sul nostro dispositivo Android.
Per farlo consigliamo di leggere la nostra guida dedicata -> Come sbloccare il Bootloader di Android.
Seguiamo attentamente la procedura (questa è la parte più complicata del root di Android anche perchè viene cancellata la memoria e resettato il telefono) così da poter personalizzare il nostro dispositivo Android.
Dopo questa procedura, il nostro telefono sarà ripristinato e tornerà alle impostazioni di fabbrica: mettiamolo sotto carica (finché non arriva al 100%) così da poter seguire il resto della guida in maniera sicura.
Dopo lo sblocco del bootloader, la seconda operazione preliminare prevede la sostituzione della recovery, ossia della parte del sistema che si occupa di installare nuovi file di sistema.
Per effettuare questo sarebbe meglio usare i comandi ADB e Flashboot (vedi punto 4 qui sotto) oppure si può seguire la nostra guida dedicata -> Come installare una ROM Custom Android.
In questo caso possiamo evitare di installare subito una ROM Custom, ma seguire la parte della guida che mostra come installare una nuova recovery; tra tutte quella consigliata è la TWRP.
2) App per ottenere il root Android
Il metodo più semplice per ottenere il root su Android è utilizzare le app predisposte per lo sblocco dei permessi di root, tramite exploit o procedure automatizzate (disponibili per la grande maggioranza dei dispositivi).
Le app che possiamo installare per cercare di ottenere i permessi di root sono:
- KingoRoot
- Root Master
Per usarli basterà installare l'APK sul nostro dispositivo Android, quindi premere sul pulsante Root per far partire la ricerca di exploit compatibili.
Se il nostro telefono è compatibile con le procedure offerte dall'app, provvederà a sbloccare i permessi di root e riavviare automaticamente il dispositivo, così da poterne beneficiare fin da subito.
Attualmente non esiste metodo più veloce per ottenere i permessi di root, ma alcuni device moderni (con Android 8.0 o superiori) potrebbero non essere ancora compatibili.
3) Programmi Windows per ottenere il root Android
Se le app precedenti non hanno funzionato, possiamo provare a ottenere i permessi di root utilizzando dei programmi specifici per Windows.
I programmi in questione sono:
- dr.fone - Root
- OneClickRoot
Usarli è semplice come le app: avviamole su Windows, colleghiamo il nostro smartphone da acceso al PC con un cavo USB, attendiamo che il programma legga e riconosca il device in questione quindi facciamo clic su Root o Root now al momento opportuno per avviare l'esecuzione dell'exploit o della procedura personalizzata per quello specifico device Android.
Dopo qualche minuto il telefono si riavvierà (se la procedura è andata correttamente) e avremo i permessi di root abilitati sul nostro dispositivo.
Questo è il metodo più efficace (molto più delle app), che consigliamo di seguire fin da subito se siamo disposti a fare qualche clic in più e se abbiamo un computer e un cavo USB a portata di mano.
4) Procedura manuale
Se nessuna delle procedure precedenti ha funzionato, è il momento di utilizzare le procedure più avanzate, quelle destinate solo agli utenti esperti.
In questa pagina scarichiamo i driver per qualsiasi modello del telefonino Android; sul cellulare Android abilitiamo il Debug USB (presente in Impostazioni - > Opzioni sviluppatore; se questo menu non è presente, sblocchiamolo facendo tante volte clic su Numero Build presente nel menu Info sul telefono), installiamo le componenti ADB e infine colleghiamo lo smartphone al PC tramite cavo USB.
Per ogni telefonino Android c'è una guida a parte, quindi consigliamo di controllare subito su XDA Developers, dove basterà specificare il modello di smartphone posseduto di cui si vuol fare il root per trovare le varie guide.
Se non trovate nulla, non rassegnatevi: molto probabilmente la procedura per il root non è stata ancora realizzata, ma potrebbe esserlo tra qualche settimana o qualche mese (meglio ricontrollare spesso).
5) Come controllare se i permessi di root sono attivi
Dopo aver seguito una delle procedure consigliate, controlliamo che il root sia effettivamente attivo con l'app gratuita Root Checker.
Quest'app effettuerà un controllo e ci fornirà subito un feedback sulla corretta riuscita dell'installazione dei permessi.
Tra le sue funzionalità offre anche una guida su come effettuare il root su quel modello (mostrando link esterni) e la difficoltà della riuscita (cosa da non sottovalutare).
Se il root è attivo ti servirà un'app di gestione, così che quando i permessi sono richiesti potrai decidere se usarli o meno (sulle altre app).
La migliore app di gestione root è sicuramente SuperSU.
Con questa riceveremo delle notifiche in primo piano quando un'app chiede i permessi di root e avremo un elenco con tutte le app già consentite, così da poter rimuovere qualche richiesta dubbia o ormai inutile.
6) Cosa fare dopo il root
Dopo aver effettuato il root di un telefonino Android conviene sempre fare un backup di tutte le app Android (inclusi dati e app di sistema), così da poter ripristinare subito il telefono in caso di problemi.
Con l'applicazione Titanium Backup possiamo effettuare un backup delle applicazioni installate, della rubrica, dei messaggi e di tutto quanto nella scheda di memoria microSD eventualmente presente.
Dopo aver fatto il root del cellulare Android, possiamo installare una nuova versione di Android e la migliore in assoluto è sicuramente LineageOS, di cui abbiamo realizzato una guida molto completa -> Installare CyanogenMod (LineageOS), la miglior ROM Android, sul cellulare.
Sul nuovo sistema dobbiamo installare anche le Google Apps che comprendono anche lo Store Android per avere le nuove applicazioni; in questa pagina troviamo le ultime versioni delle Google Apps Per Android (sono diverse a seconda del processore dello smartphone e della versione Android installata, quindi fare attenzione).
Se vogliamo il massimo dall'interfaccia del nostro telefono, possiamo anche installare un Launcher alternativo per Android.
Con un telefonino Android sbloccato possiamo entrare nel cellulare per sfogliare i file di sistema di Android (occhio sempre a cosa tocchiamo o modifichiamo, o il telefono si rompe!), bloccare gli annunci, sbloccare nuove funzionalità ma sopratutto disinstallare le app di sistema inutili e pesanti.
A tal senso vi consigliamo di leggere la guida alle migliori da usare con i permessi di root, disponibile qui in basso.
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