Come combinare più dischi in uno solo
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4 modi per combinare insieme più dischi in un solo volume e far credere al sistema operativo che i dati siano tutti sullo stesso hard disk.
Ogni volta che si cambia il computer, c'è una cosa che, a meno che non è proprio rotta, viene sempre salvata e conservata e si tratta dell'hard disk. Per evitare di sprecarli, è importante sapere che un disco rigido può essere installato su un altro computer come secondo hard disk, ampliando quindi lo spazio a disposizione per il disco.
Nel caso in cui si abbiano a disposizione due dischi con poco spazio o nel caso ci sia l'esigenza di mettere tutti i dati in un unico volume, ci sono diversi modi di sfruttarli come se fossero un unico hard disk che ha spazio disponibile pari alla somma dei due.
Ci sono almeno 4 modi per combinare più dischi in un solo volume, ossia per far credere al sistema operativo che i dati risiedano tutti sullo stesso hard disk. Tra questi, l'ultimo è nettamente il più semplice, che permette di creare una grande unità virtuale combinando dischi reali e senza toccare la configurazione dei volumi.
I campi di applicazione di questo trucco sono numerosi: si possono ad esempio:
- Usare la stessa cartella condivisa tra pc con Dropbox o Onedrive
- Spostare la cache di Chrome e Firefox sulla RAM e navigare più veloci
- Posizionare tutti i giochi scaricati con Steam sullo stesso volume.
Il più grande vantaggio di questo metodo è la sua semplicità e la possibilità di controllare la posizione di ogni file o cartella specifica.
Se uno dei dischi si guasta, si perdono solo i dati su tale unità mentre le altre rimangono intatte. Di contro invece bisogna ammettere che si tratti di un metodo estremamente noioso da configurare (anche se come si vedrà nella guida ci sono programmi per renderli quasi automatici).
I volumi con spanning sono come l'opposto del partizionamento (cioè la divisione di un hard disk in unità): si crea un volume che inizia dal primo disco e termina alla fine dell'ultimo disco, per creare un unico grosso volume. Questo è spesso indicato anche come Concatenazione di dischi o JBOD e funziona solo se si hanno più di due dischi nel computer perchè quello di avvio dove sta il sistema operativo non può essere concatenato. Per creare un volume con spanning in Windows, per prima cosa è importante creare un backup di tutti i dati presenti sui dischi in un hard disk separato, dal momento che è necessario cancellarli.
Aprire il menu Start -> Esegui e digitare diskmgmt.msc e premere Invio.
Trovare i dischi che si desidera unire nell'interfaccia principale e, per ciascuno di essi, fare clic col tasto destro e scegliere "Elimina Volume". Fai clic destro sul primo delle unità vuote e scegliere "Crea Nuovo volume con spanning"
Quando la procedura guidata si avvia, andare avanti fino ad arrivare alla schermata di selezione dei dischi ed aggiungere il secondo, il terzo e cosi via. Assegnare al nuovo volume una lettera di unità, formattare come NTFS e dargli un nome. La gestione di un volume con spanning è molto più facile rispetto i link simbolici, perchè una volta creato si comporta come fosse un normale hard disk. Quando si esaurisce lo spazio sul primo disco fisico, i dati passano al secondo in modo automatico. Questo funziona anche con qualsiasi numero di unità.
Il problema più grande con i volumi con spanning è che se si rompe uno dei dischi dinamici, l'intero volume diventa inutilizzabile e si perdono tutti i dati in esso memorizzati (anche se alcuni di essi possono essere recuperati ). Inoltre la sua applicazione richiede di avere più dischi cosa che su alcuni computer può non essere possibile. Diciamo che questa opzione (ed anche la creazione di dischi dinamici semplici dove invece di concatenare hard disk fisici si concatenano partizioni di uno stesso disco) è altamente sconsigliata perchè molto fragile e facile a fallire.
A differenza di RAID 10, in cui è necessario utilizzare la metà delle unità per la ridondanza, con il RAID 5 si possono salvare i dati di ripristino in bit di parità molto più piccoli, sparsi in tutte le unità.
Ciò significa che è possibile utilizzare più unità per i dati e, auspicabilmente, risparmiare un po 'di soldi nel dover avere altrettanti dischi per il mirroring. RAID 5 sarà molto più lento a scrivere i dati del RAID 10. Questi non sono gli unici tipi di RAID, ma sono i più comuni.
Per configurare un array RAID ci sono programmi specializzati, spesso inclusi con le schede madri dei computer. Molte persone sostengono che il RAID hardware sia comunque più affidabile e prevede l'installazione di una scheda RAID nel PC. In questo caso il processo varia da computer a computer e a seconda della scheda a scheda RAID. In generale per uso casalingo la configurazione più a portata di mano è il RAID 0 che però richiede di configurare un parallelo sistema di backup se non si vuol perdere tutto nel caso di guasto ad uno dei dischi. Le configurazioni RAID sono sicuramente costose, basti pensare che per il RAID 1 è necessario avere due dischi identici e sono usate soprattutto su server aziendali.
Mentre combinare dischi multipli in un unico volume o in un'unità virtuale era un'operazione per sistemisti esperti, grazie allo strumento degli spazi di archiviazione ha reso tutto così semplice da dare a qualsiasi utente la possibilità di proteggere dati creando più copie senza difficoltà e senza toccare assolutamente la configurazione dei dischi, che è sempre delicata.
In un altro articolo possiamo anche vedere come collegare hard disk più vecchi al computer esternamente.
Nel caso in cui si abbiano a disposizione due dischi con poco spazio o nel caso ci sia l'esigenza di mettere tutti i dati in un unico volume, ci sono diversi modi di sfruttarli come se fossero un unico hard disk che ha spazio disponibile pari alla somma dei due.
Ci sono almeno 4 modi per combinare più dischi in un solo volume, ossia per far credere al sistema operativo che i dati risiedano tutti sullo stesso hard disk. Tra questi, l'ultimo è nettamente il più semplice, che permette di creare una grande unità virtuale combinando dischi reali e senza toccare la configurazione dei volumi.
1) Utilizzare i link simbolici
Il metodo più semplice è quello di utilizzare i link simbolici, che sono simili ai collegamenti normali (quelli che si creano solitamente sul desktop per lanciare i programmi) ma "ingannano" il sistema facendogli credere che quel link simbolico sia il file stesso. Questo consente di salvare una cartella sul secondo disco, creare il link simbolico sul primo e dare al computer il segnale che tutti i file siano sul primo anche se non è così.I campi di applicazione di questo trucco sono numerosi: si possono ad esempio:
- Usare la stessa cartella condivisa tra pc con Dropbox o Onedrive
- Spostare la cache di Chrome e Firefox sulla RAM e navigare più veloci
- Posizionare tutti i giochi scaricati con Steam sullo stesso volume.
Il più grande vantaggio di questo metodo è la sua semplicità e la possibilità di controllare la posizione di ogni file o cartella specifica.
Se uno dei dischi si guasta, si perdono solo i dati su tale unità mentre le altre rimangono intatte. Di contro invece bisogna ammettere che si tratti di un metodo estremamente noioso da configurare (anche se come si vedrà nella guida ci sono programmi per renderli quasi automatici).
2) Creare un volume con spanning di dischi dinamici
Se si hanno tanti file e cartelle e si volesse che tutti siano su un solo volume si può creare il volume di spanning o disco dinamico.I volumi con spanning sono come l'opposto del partizionamento (cioè la divisione di un hard disk in unità): si crea un volume che inizia dal primo disco e termina alla fine dell'ultimo disco, per creare un unico grosso volume. Questo è spesso indicato anche come Concatenazione di dischi o JBOD e funziona solo se si hanno più di due dischi nel computer perchè quello di avvio dove sta il sistema operativo non può essere concatenato. Per creare un volume con spanning in Windows, per prima cosa è importante creare un backup di tutti i dati presenti sui dischi in un hard disk separato, dal momento che è necessario cancellarli.
Aprire il menu Start -> Esegui e digitare diskmgmt.msc e premere Invio.
Trovare i dischi che si desidera unire nell'interfaccia principale e, per ciascuno di essi, fare clic col tasto destro e scegliere "Elimina Volume". Fai clic destro sul primo delle unità vuote e scegliere "Crea Nuovo volume con spanning"
Quando la procedura guidata si avvia, andare avanti fino ad arrivare alla schermata di selezione dei dischi ed aggiungere il secondo, il terzo e cosi via. Assegnare al nuovo volume una lettera di unità, formattare come NTFS e dargli un nome. La gestione di un volume con spanning è molto più facile rispetto i link simbolici, perchè una volta creato si comporta come fosse un normale hard disk. Quando si esaurisce lo spazio sul primo disco fisico, i dati passano al secondo in modo automatico. Questo funziona anche con qualsiasi numero di unità.
Il problema più grande con i volumi con spanning è che se si rompe uno dei dischi dinamici, l'intero volume diventa inutilizzabile e si perdono tutti i dati in esso memorizzati (anche se alcuni di essi possono essere recuperati ). Inoltre la sua applicazione richiede di avere più dischi cosa che su alcuni computer può non essere possibile. Diciamo che questa opzione (ed anche la creazione di dischi dinamici semplici dove invece di concatenare hard disk fisici si concatenano partizioni di uno stesso disco) è altamente sconsigliata perchè molto fragile e facile a fallire.
3) Impostare un insieme di dischi in RAID
RAID è l'acronimo di Redundant Array of Independent Disks, ed offre diversi vantaggi rispetto la soluzione del volume con spanning- Il RAID è veloce, l'affidabile, protetto contro i guasti dei dischi e ci sono diversi tipi di RAID. - RAID 0 è simile a un volume con spanning: il suo obiettivo principale è quello di combinare più unità in un unico grande volume. Esso però invece di riempire un disco prima di spostarsi al successivo, scrive i dati su tutte le unità (Striping). Questo comporta una superiore velocità di lettura rispetto a un più lento volume con spanning. In questo caso però, se un disco si guasta, poi si perdono tutti i dati con poche speranze di recupero.
- RAID 1 è una configurazione che non serve a combinare più dischi in un unico grande volume ma ad implementare un concetto chiamato mirroring: ogni dato che viene scritto sull'unità principale il tuo computer scrive gli stessi dati sul secondo disco. Il secondo disco diventa quindi lo specchio del primo e i due devono avere la stessa dimensione. Se uno non dovesse più funzionare, automaticamente si passa al secondo e tutto prosegue regolarmente.
- RAID 10 combina il meglio di RAID 0 e RAID 1: Si combinano diversi dischi di pari dimensione con mirroring. Questo tipo di RAID richiede comunque almeno 4 dischi, due da combinare e altri due come specchio.
- RAID 5 introduce una funzionalità chiamata parità, che è un altro metodo per mantenere i dati protetti dai guasti del disco.
A differenza di RAID 10, in cui è necessario utilizzare la metà delle unità per la ridondanza, con il RAID 5 si possono salvare i dati di ripristino in bit di parità molto più piccoli, sparsi in tutte le unità.
Ciò significa che è possibile utilizzare più unità per i dati e, auspicabilmente, risparmiare un po 'di soldi nel dover avere altrettanti dischi per il mirroring. RAID 5 sarà molto più lento a scrivere i dati del RAID 10. Questi non sono gli unici tipi di RAID, ma sono i più comuni.
Per configurare un array RAID ci sono programmi specializzati, spesso inclusi con le schede madri dei computer. Molte persone sostengono che il RAID hardware sia comunque più affidabile e prevede l'installazione di una scheda RAID nel PC. In questo caso il processo varia da computer a computer e a seconda della scheda a scheda RAID. In generale per uso casalingo la configurazione più a portata di mano è il RAID 0 che però richiede di configurare un parallelo sistema di backup se non si vuol perdere tutto nel caso di guasto ad uno dei dischi. Le configurazioni RAID sono sicuramente costose, basti pensare che per il RAID 1 è necessario avere due dischi identici e sono usate soprattutto su server aziendali.
4) Usare gli spazi di archiviazione in Windows 10
Si tratta di uno strumento di Windows 10 che rende semplice combinare più unità disco, hard disk, SSD o USB, in un'unità virtuale, senza difficoltà e particolari requisiti. Per usare questa funzione rimando alla guida su come creare spazi di archiviazione in Windows 10 per proteggere i datiMentre combinare dischi multipli in un unico volume o in un'unità virtuale era un'operazione per sistemisti esperti, grazie allo strumento degli spazi di archiviazione ha reso tutto così semplice da dare a qualsiasi utente la possibilità di proteggere dati creando più copie senza difficoltà e senza toccare assolutamente la configurazione dei dischi, che è sempre delicata.
In un altro articolo possiamo anche vedere come collegare hard disk più vecchi al computer esternamente.
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