Migliori unità SSD per PC, differenze e tipologie
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Quale unita SSD comprare per un PC più veloce nei caricamenti, significato delle sigle e differenze tra i vari modelli (SLC, MLC, TLC, QLC e PLC)
Se il nostro computer, anche nuovo, inizia a rallentare all'apertura dei programmi e durante l'avvio, il problema è spesso dovuto alle scarse prestazioni del disco meccanico (o hard disk), vero e proprio "collo di bottiglia" su tutti i tipi di computer moderni. Per poter sbloccare la massima velocità sul nostro computer (in particolare sui portatili dove gli HDD sono ancora più lenti), vi consigliamo di installare al posto del disco meccanico un SSD, un drive di nuova generazione in cui sono assenti le parti meccaniche e dove i dati vengono conservati su chip di memoria, esattamente come avviene su smartphone e tablet.
Durante l'acquisto di un SSD sarà capitato di trovare delle sigle che possono indicarvi la qualità del drive scelto, indipendentemente dal modello, dalla marca o dalla capienza.
LEGGI ANCHE: Montare un SSD al posto dell'hard disk su un Portatile
Per poter scegliere l'SSD migliore dovremo prestare attenzione alle sigle SLC, MLC, TLC, QLC e PLC, che spesso non vengono indicate nei titoli dei prodotti venduti online o sulle schede tecniche degli SSD venduti in un negozio d'informatica. Per ricavare queste informazioni dovremo per forza di cose accedere alla scheda tecnica dettagliata del drive, disponibile presso il sito del produttore. Per poter capire nel dettaglio cosa significano queste sigle, qui in basso vi mostreremo cosa significano e perché sono così importanti nella scelta di un nuovo SSD.
Le sigle strane di cui parlavamo nell'introduzione rappresentano diversi tipi di celle NAND, ossia le celle che funzionano da "magazzino dei dati" all'interno degli SSD. Rispetto ai dischi meccanici (che utilizzavano un disco magnetico e una testina), gli SSD utilizzano dei chip per immagazzinare i dati, e all'interno di questi chip possiamo trovare un numero variabile di celle, disposte in un particolare modo o funzionanti con caratteristiche precise. Le sigle strane quindi ti forniscono una preziosa indicazione sul tipo di celle NAND che possiamo trovare all'interno del drive, ognuna con caratteristiche prestazionali diverse.
Il tipo di cella più semplice è SLC. Gli SLC accettano un bit per cella di memoria, offrendo dei vantaggi considerevoli in termini di velocità e durata, a svantaggio ovviamente della capienza (che sarà legata alla quantità di celle che è possibile inserire all'interno dei moderni chip). Questo tipo di celle sono molto veloci e durano molto di più rispetto agli altri tipi di celle, per tale ragione presentano un prezzo decisamente molto alto e di solito sono offerti solo per gli SSD in ambito business; in ambito consumer (ossia i dischi riservati all'utilizzo domestico) vengono utilizzati solo per fornire una cache veloce all'intero disco: difficilmente troveremo questo tipo di celle su tutti i chip del drive scelto.
Gli SSD MLC permettono di scrivere due bit su una cella (a dispetto del nome, che suggerisce una grande quantità di strati o di celle), mantenendo gran parte dei vantaggi della cella singola ma aumentando la capacità totale del disco. Essi tendono ad essere meno veloci rispetto agli SLC (anche se non di molto), ma compensano questo piccolo difetto con la maggiore capienza e un miglior rapporto qualità/prezzo.
Gli SSD più economici sono indicati con la sigla TLC. Essi permettono di salvare tre bit in una singola cella, ma sacrificano qualcosa in termini di velocità e durata (non si rompono subito per intenderci, ma durano meno dei modelli visti in precedenza). La cella di tipo TLC è la più diffusa al momento in ambito consumer, visto che comunque offrono un buon compromesso tra durata, capienza e velocità, anche se non vengono raccomandate per l'utilizzo come dischi dati.
Gli SSD moderni vanno verso una compressione sempre maggiore della quantità di bit registrabili in una singola cella, così da poter in poco tempo replicare le capacità raggiunte dai vecchi dischi meccanici e superarle (4TB o più). Un così alto numero di bit salvati in una singola cella ha però un rovescio della medaglia non indifferente: durano poco, almeno se confrontati con i tipi di celle visti in precedenza. Anche se i valori di durata minima vanno ben oltre le reali capacità con cui gli SSD vengono sfruttati in ambito domestico, questo svantaggio deve essere tenuto in considerazione: corriamo il rischio di dover cambiare l'SSD entro i 5 anni dall'acquisto. Dal punto di vista prestazionale sono molto buoni, anche se non raggiungono le velocità viste con le singole celle (SLC).
Oltre alla distinzione sul tipo di cella su cui il disco scrive i dati, è fondamentale imparare a riconoscere anche i fattori di forma dei nuovi SSD, visto che questo può fare la differenza tra un disco SSD semplicemente e un disco SSD dalle prestazioni superlative. Attualmente la tecnologia più veloce per i dischi SSD è identificata con il fattore di forma M.2, riconoscibili dalla forma a barretta e identificati a volte anche come memorie NVMe.
Queste memorie contengono dei chip molto simili agli SSD tradizionali ma utilizzato una maggiore larghezza di banda (condividendola con gli slot PCI-Express X16) e risultando quindi anche 10 volte più veloce del disco SSD tradizionale. Per poter utilizzare una memoria NVMe o M.2 è necessario che la scheda madre supporti questo tipo di memorie: non tutti i PC dispongono dell'apposito slot, conviene quindi controllare in anticipo prima di acquistare qualsiasi cosa.
Per approfondire vi invitiamo a leggere le nostre guide Cosa sono le unità SSD M.2, come si montano e dove acquistarli e eMMC o SSD? Differenze e confronto tra dispositivi di archiviazione dati.
Sui computer portatili dovremo identificare (nella parte inferiore) lo sportellino d'accesso al disco, così da poter rimuovere l'HDD presente e piazzare, nell'alloggiamento dedicato, il nuovo SSD.
In alternativa possiamo sempre mantenere il disco meccanico sul portatile e sfruttare l'alloggiamento del lettore ottico per ottenere lo spazio necessario all'SSD, come ben descritto nella nostra guida SSD sul Portatile, al posto dell'hard disk o del lettore DVD.
Gli SSD M.2 sono davvero semplici da installare, visto che è sufficiente collocarli nell'apposito slot dedicato (sotto il processore, accanto alle prese PCI-Express o in uno slot dedicato del portatile) per poterli utilizzare sul nostro computer.
Qui in basso abbiamo raccolto i migliori dischi SSD tradizionali, collegabili tramite cavo SATA e alimentati dal cavo d'alimentazione specifico per i dischi (presente su tutti i PC fissi e portatili in commercio). Essi sono economici, veloci e compatibili: sono ancora oggi la scelta ideale per chi vuole massima velocità senza rinunciare a nulla!
SSD M.2 o NVMe sono i dischi di nuova generazione, venduti come schede d'espansione da collegare alla scheda madre, senza la necessità di usare il cavo SATA o il cavo d'alimentazione. Essi sono molto veloci, pratici da configurare e sono l'ideale per ridurre al minimo ingombri.
Puntare su un SSD vi permetterà di velocizzare l'esecuzione dei programmi e l'avvio del computer come nessun altro tipo d'aggiornamento: ecco perché vi consigliamo di effettuarlo il prima possibile, ancor prima di pensare a sostituire la CPU o aumentare la RAM (anch'essi utili ma solo se è presente un SSD veloce nel sistema).
Dopo aver acquistato un nuovo SSD, possiamo spostare Windows su SSD senza reinstallare tutto così da beneficiare della velocità maggiore senza dover reinstallare daccapo sistema operativo e programmi (senza dimenticare i file personali).
I vecchi dischi meccanici possiamo "riciclarli" come dischi esterni USB, dove salvare file e backup; a tal proposito vi invitiamo a leggere la nostra guida su Come collegare dischi al PC via USB: adattatori SATA, case e docking station.
Durante l'acquisto di un SSD sarà capitato di trovare delle sigle che possono indicarvi la qualità del drive scelto, indipendentemente dal modello, dalla marca o dalla capienza.
LEGGI ANCHE: Montare un SSD al posto dell'hard disk su un Portatile
Come scegliere SSD migliore
Per poter scegliere l'SSD migliore dovremo prestare attenzione alle sigle SLC, MLC, TLC, QLC e PLC, che spesso non vengono indicate nei titoli dei prodotti venduti online o sulle schede tecniche degli SSD venduti in un negozio d'informatica. Per ricavare queste informazioni dovremo per forza di cose accedere alla scheda tecnica dettagliata del drive, disponibile presso il sito del produttore. Per poter capire nel dettaglio cosa significano queste sigle, qui in basso vi mostreremo cosa significano e perché sono così importanti nella scelta di un nuovo SSD.
Indicazioni sulla memoria NAND
Le sigle strane di cui parlavamo nell'introduzione rappresentano diversi tipi di celle NAND, ossia le celle che funzionano da "magazzino dei dati" all'interno degli SSD. Rispetto ai dischi meccanici (che utilizzavano un disco magnetico e una testina), gli SSD utilizzano dei chip per immagazzinare i dati, e all'interno di questi chip possiamo trovare un numero variabile di celle, disposte in un particolare modo o funzionanti con caratteristiche precise. Le sigle strane quindi ti forniscono una preziosa indicazione sul tipo di celle NAND che possiamo trovare all'interno del drive, ognuna con caratteristiche prestazionali diverse.
Cella a livello singolo (SLC)
Il tipo di cella più semplice è SLC. Gli SLC accettano un bit per cella di memoria, offrendo dei vantaggi considerevoli in termini di velocità e durata, a svantaggio ovviamente della capienza (che sarà legata alla quantità di celle che è possibile inserire all'interno dei moderni chip). Questo tipo di celle sono molto veloci e durano molto di più rispetto agli altri tipi di celle, per tale ragione presentano un prezzo decisamente molto alto e di solito sono offerti solo per gli SSD in ambito business; in ambito consumer (ossia i dischi riservati all'utilizzo domestico) vengono utilizzati solo per fornire una cache veloce all'intero disco: difficilmente troveremo questo tipo di celle su tutti i chip del drive scelto.
Celle multi-livello (MLC)
Gli SSD MLC permettono di scrivere due bit su una cella (a dispetto del nome, che suggerisce una grande quantità di strati o di celle), mantenendo gran parte dei vantaggi della cella singola ma aumentando la capacità totale del disco. Essi tendono ad essere meno veloci rispetto agli SLC (anche se non di molto), ma compensano questo piccolo difetto con la maggiore capienza e un miglior rapporto qualità/prezzo.
Cella a triplo strato (TLC)
Gli SSD più economici sono indicati con la sigla TLC. Essi permettono di salvare tre bit in una singola cella, ma sacrificano qualcosa in termini di velocità e durata (non si rompono subito per intenderci, ma durano meno dei modelli visti in precedenza). La cella di tipo TLC è la più diffusa al momento in ambito consumer, visto che comunque offrono un buon compromesso tra durata, capienza e velocità, anche se non vengono raccomandate per l'utilizzo come dischi dati.
Celle quadruple o quintuple (QLC e PLC)
Gli SSD moderni vanno verso una compressione sempre maggiore della quantità di bit registrabili in una singola cella, così da poter in poco tempo replicare le capacità raggiunte dai vecchi dischi meccanici e superarle (4TB o più). Un così alto numero di bit salvati in una singola cella ha però un rovescio della medaglia non indifferente: durano poco, almeno se confrontati con i tipi di celle visti in precedenza. Anche se i valori di durata minima vanno ben oltre le reali capacità con cui gli SSD vengono sfruttati in ambito domestico, questo svantaggio deve essere tenuto in considerazione: corriamo il rischio di dover cambiare l'SSD entro i 5 anni dall'acquisto. Dal punto di vista prestazionale sono molto buoni, anche se non raggiungono le velocità viste con le singole celle (SLC).
Differenze tra SSD e M.2
Oltre alla distinzione sul tipo di cella su cui il disco scrive i dati, è fondamentale imparare a riconoscere anche i fattori di forma dei nuovi SSD, visto che questo può fare la differenza tra un disco SSD semplicemente e un disco SSD dalle prestazioni superlative. Attualmente la tecnologia più veloce per i dischi SSD è identificata con il fattore di forma M.2, riconoscibili dalla forma a barretta e identificati a volte anche come memorie NVMe.
Queste memorie contengono dei chip molto simili agli SSD tradizionali ma utilizzato una maggiore larghezza di banda (condividendola con gli slot PCI-Express X16) e risultando quindi anche 10 volte più veloce del disco SSD tradizionale. Per poter utilizzare una memoria NVMe o M.2 è necessario che la scheda madre supporti questo tipo di memorie: non tutti i PC dispongono dell'apposito slot, conviene quindi controllare in anticipo prima di acquistare qualsiasi cosa.
Per approfondire vi invitiamo a leggere le nostre guide Cosa sono le unità SSD M.2, come si montano e dove acquistarli e eMMC o SSD? Differenze e confronto tra dispositivi di archiviazione dati.
Come installare un SSD
L'SSD classico supporta gli stessi cavi di un disco meccanico (cavo SATA e cavo d'alimentazione SATA), quindi anche montarlo su un PC fisso è molto semplice: dobbiamo solamente accedere al case (ovviamente dopo aver tolto la presa di corrente al computer), rimuovere i cavi che fissano il vecchio disco fisso e piazzare al suo posto il nostro nuovo SSD.Sui computer portatili dovremo identificare (nella parte inferiore) lo sportellino d'accesso al disco, così da poter rimuovere l'HDD presente e piazzare, nell'alloggiamento dedicato, il nuovo SSD.
In alternativa possiamo sempre mantenere il disco meccanico sul portatile e sfruttare l'alloggiamento del lettore ottico per ottenere lo spazio necessario all'SSD, come ben descritto nella nostra guida SSD sul Portatile, al posto dell'hard disk o del lettore DVD.
Gli SSD M.2 sono davvero semplici da installare, visto che è sufficiente collocarli nell'apposito slot dedicato (sotto il processore, accanto alle prese PCI-Express o in uno slot dedicato del portatile) per poterli utilizzare sul nostro computer.
Migliori dischi SSD da comprare
Dopo una breve panoramica su cosa sono gli SSD e come installarli, vediamo insieme i migliori dischi SSD da comprare per il nostro computer. Vi mostreremo sia i migliori SSD classici (con cavo SATA) sia i nuovi SSD M.2, così da poter scegliere il drive più adatto alla nostra scheda madre e alle nostre necessità. Come capienza vi consigliamo di non scendere più sotto i 200GB, visto che i prezzi sono diventati davvero abbordabili per tutte le tasche.Migliori SSD SATA
Qui in basso abbiamo raccolto i migliori dischi SSD tradizionali, collegabili tramite cavo SATA e alimentati dal cavo d'alimentazione specifico per i dischi (presente su tutti i PC fissi e portatili in commercio). Essi sono economici, veloci e compatibili: sono ancora oggi la scelta ideale per chi vuole massima velocità senza rinunciare a nulla!
- Silicon Power SSD 256GB 3D NAND (30€)
- SanDisk Plus SSD 240GB (34€)
- Kingston A400 SSD 240GB (28€)
- Crucial MX500 500GB (66€)
- Samsung 870 QVO SSD 1 TB (90€)
Migliori SSD M.2
SSD M.2 o NVMe sono i dischi di nuova generazione, venduti come schede d'espansione da collegare alla scheda madre, senza la necessità di usare il cavo SATA o il cavo d'alimentazione. Essi sono molto veloci, pratici da configurare e sono l'ideale per ridurre al minimo ingombri.
- Crucial P3 M.2 1 TB (90€)
- Western Digital Blue M.2 500GB (60€)
- Silicon Power M.2 NVMe 1 TB (77€)
- Sabrent SSD M.2 512GB (66€)
- Samsung 980 EVO Plus SSD M.2 1TB (129€)
Puntare su un SSD vi permetterà di velocizzare l'esecuzione dei programmi e l'avvio del computer come nessun altro tipo d'aggiornamento: ecco perché vi consigliamo di effettuarlo il prima possibile, ancor prima di pensare a sostituire la CPU o aumentare la RAM (anch'essi utili ma solo se è presente un SSD veloce nel sistema).
Dopo aver acquistato un nuovo SSD, possiamo spostare Windows su SSD senza reinstallare tutto così da beneficiare della velocità maggiore senza dover reinstallare daccapo sistema operativo e programmi (senza dimenticare i file personali).
I vecchi dischi meccanici possiamo "riciclarli" come dischi esterni USB, dove salvare file e backup; a tal proposito vi invitiamo a leggere la nostra guida su Come collegare dischi al PC via USB: adattatori SATA, case e docking station.
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