Chiudere le app in background su Android e iPhone
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Come eliminare e terminare le app in background su Android e iPhone che possono consumare batteria e rendere lo smartphone lento
Tantissime guide su Internet suggerisco di chiudere le app in background per velocizzare al massimo il telefono e renderlo scattante in ogni occasione. In realtà le cose stanno diversamente e, nella maggior parte dei casi, non è sufficiente nemmeno chiuderle tutte ma solo quelle che effettivamente si sono bloccate in memoria oppure consumano troppa CPU (rare, ma possibili).
Quindi non dovremmo essere mai troppo tragici: cerchiamo di capire quali app meritano di essere in memoria e quali invece possono essere cancellate di tanto in tanto (non sempre).
Come probabilmente già sappiamo molte applicazioni rimangono in esecuzione in background per poter funzionare correttamente: WhatsApp, Facebook, Gmail e altre app che inviano notifiche di aggiornamento funzionano in background, altrimenti non riceveremmo alcuna notifica!
Purtroppo non solo le app utili rimangono in memoria: molte app inutili rimangono in memoria solamente perché così sono programmate o perché il sistema in quel momento decide di non sospenderle, consumando risorse come CPU e RAM.
Vediamo nei successivi capitoli come chiudere le app inutili in background, come "fissare" quelle utili (che non devono mai chiudersi) e perché questa pratica non è molto utile ai giorni nostri, visto come funzionano le nuove versioni di sistemi operativi Android e iPhone.
LEGGI ANCHE: Come evitare la chiusura automatica delle app su Android
Sui moderni smartphone Android può essere integrato un meccanismo simile a quello visto sull'iPhone X e successivi: per aprire le app in background dovremo trascinare dal bordo inferiore del telefono al centro dello schermo e tenere premuto fino all'apertura del task manager.
Una volta aperta la lista delle app in background, possiamo chiudere quella indesiderata trascinandola verso sinistra, verso l'alto oppure chiudere subito tutte le app premendo sul tasto a forma di X (presente solo su alcuni smartphone).
Se vogliamo invece evitare la chiusura di qualche app utile (come quelle che mostrano le notifiche), di solito è sufficiente tenere premuta sull'app all'interno del task manager e premere sull'icona a forma di lucchetto, così da bloccarla in memoria qualsiasi cosa succeda (anche se premiamo su X le app con il lucchetto non verranno chiuse).
Per approfondire possiamo leggere la nostra guida Come Gestire app attive e processi in Android.
Possiamo scorrere le app da destra a sinistra e, non appena troviamo quella da chiudere, basterà trascinarla verso l'alto.
Questo menu viene avviato raramente su iPhone, visto che le app vengono gestite dal sistema operativo in maniera molto efficiente; di fatto può essere utile per passare rapidamente da un'app all'altra, anche se praticamente tutti gli utenti iPhone preferiscono aprire la homescreen e premere sulla rispettiva icona dell'app.
In realtà iOS e Android non funzionano come Windows e le applicazioni che si vedono nell'elenco delle app recenti raramente utilizzano le risorse della CPU e della RAM, visto che vengono "messe a riposo"; esse occupano un po' di RAM ma è voluto per rendere le operazioni più rapide.
Non c'è infatti alcun motivo di preoccuparsi che la memoria RAM sia quasi piena perché sia iOS che Android sono capaci di gestirla in modo più intelligente, liberandola dalle app non utilizzate solo nel caso dovesse servirne per un'altra app.
Le app recenti restano in memoria perché così, quando verranno lanciate di nuovo, si apriranno molto più in fretta; di fatto non serve a niente pulire la memoria dai processi in background.
I sistemi iOS e Android, per impostazione predefinita, sospendono automaticamente le applicazioni quando vanno in secondo piano. Ad esempio, quando si sta giocando un gioco e si esce premendo il tasto Home (se su Android si preme il tasto indietro, si esce dall'applicazione e non si pone il problema), il sistema mantiene i dati del gioco in RAM in modo da poter rapidamente tornarci e riprendere da dove si era rimasti.
L'app viene però sospesa nel senso che smette di usare risorse della CPU e, di conseguenza, di scaricare la batteria. In pratica un'app su Android e sui telefoni iPhone non sta mai in esecuzione in background quando non è utilizzata.
Quando si riapre una di queste applicazioni, il telefono potrà ritrovarla nella memoria RAM (molto più veloce della memoria fisica) e rilanciarla in modo rapido; se invece non è in RAM richiederà più tempo per avviarsi e occuperà sul momento più risorse, peggiorando le prestazioni del dispositivo.
Sono davvero pochi gli scenari dove è davvero utile chiudere un'app: per esempio se essa si è bloccata (non risponde o rimane una schermata bianca), conviene aprire il gestore delle app e chiuderla da lì, così da poterla riavviare velocemente.
Come facilmente intuibile dalla guida chiudere le app visualizzate nel gestore attività non solo non velocizza il sistema, ma tende a rallentare il dispositivo, visto che la gran parte di queste app si riavvierà da sola e occuperà molte più risorse, peggiorando sensibilmente le prestazioni del nostro smartphone.
Se notiamo che il nostro smartphone esaurisce troppo velocemente la batteria, vi consigliamo di indagare sulle cause leggendo la nostra guida Perchè la batteria dello smartphone dura così poco?
Quindi non dovremmo essere mai troppo tragici: cerchiamo di capire quali app meritano di essere in memoria e quali invece possono essere cancellate di tanto in tanto (non sempre).
Come probabilmente già sappiamo molte applicazioni rimangono in esecuzione in background per poter funzionare correttamente: WhatsApp, Facebook, Gmail e altre app che inviano notifiche di aggiornamento funzionano in background, altrimenti non riceveremmo alcuna notifica!
Purtroppo non solo le app utili rimangono in memoria: molte app inutili rimangono in memoria solamente perché così sono programmate o perché il sistema in quel momento decide di non sospenderle, consumando risorse come CPU e RAM.
Vediamo nei successivi capitoli come chiudere le app inutili in background, come "fissare" quelle utili (che non devono mai chiudersi) e perché questa pratica non è molto utile ai giorni nostri, visto come funzionano le nuove versioni di sistemi operativi Android e iPhone.
LEGGI ANCHE: Come evitare la chiusura automatica delle app su Android
Come chiudere app in background su Android
Per chiudere le app in background su qualsiasi dispositivo Android basterà premere due volte sul tasto Home centrale (per gli smartphone dotati dei tre tasti fisici in basso) oppure premere sul tasto multitask dedicato (solo alcuni smartphone).Sui moderni smartphone Android può essere integrato un meccanismo simile a quello visto sull'iPhone X e successivi: per aprire le app in background dovremo trascinare dal bordo inferiore del telefono al centro dello schermo e tenere premuto fino all'apertura del task manager.
Una volta aperta la lista delle app in background, possiamo chiudere quella indesiderata trascinandola verso sinistra, verso l'alto oppure chiudere subito tutte le app premendo sul tasto a forma di X (presente solo su alcuni smartphone).
Se vogliamo invece evitare la chiusura di qualche app utile (come quelle che mostrano le notifiche), di solito è sufficiente tenere premuta sull'app all'interno del task manager e premere sull'icona a forma di lucchetto, così da bloccarla in memoria qualsiasi cosa succeda (anche se premiamo su X le app con il lucchetto non verranno chiuse).
Per approfondire possiamo leggere la nostra guida Come Gestire app attive e processi in Android.
Come chiudere app in background su iPhone
Su iPhone possiamo chiudere le app lasciate in background premendo due volte sul tasto Home (modelli precedenti all'iPhone X) oppure trascinando il dito dal bordo inferiore fino al centro dello schermo e tenendo premuto (da iPhone X e successivi).Possiamo scorrere le app da destra a sinistra e, non appena troviamo quella da chiudere, basterà trascinarla verso l'alto.
Questo menu viene avviato raramente su iPhone, visto che le app vengono gestite dal sistema operativo in maniera molto efficiente; di fatto può essere utile per passare rapidamente da un'app all'altra, anche se praticamente tutti gli utenti iPhone preferiscono aprire la homescreen e premere sulla rispettiva icona dell'app.
È davvero utile chiudere le app in background?
Si potrebbe pensare che, come su Windows, terminando tutte le applicazioni rimaste in memoria si liberino risorse hardware per far andare più veloce lo smartphone in nostro possesso.In realtà iOS e Android non funzionano come Windows e le applicazioni che si vedono nell'elenco delle app recenti raramente utilizzano le risorse della CPU e della RAM, visto che vengono "messe a riposo"; esse occupano un po' di RAM ma è voluto per rendere le operazioni più rapide.
Non c'è infatti alcun motivo di preoccuparsi che la memoria RAM sia quasi piena perché sia iOS che Android sono capaci di gestirla in modo più intelligente, liberandola dalle app non utilizzate solo nel caso dovesse servirne per un'altra app.
Le app recenti restano in memoria perché così, quando verranno lanciate di nuovo, si apriranno molto più in fretta; di fatto non serve a niente pulire la memoria dai processi in background.
I sistemi iOS e Android, per impostazione predefinita, sospendono automaticamente le applicazioni quando vanno in secondo piano. Ad esempio, quando si sta giocando un gioco e si esce premendo il tasto Home (se su Android si preme il tasto indietro, si esce dall'applicazione e non si pone il problema), il sistema mantiene i dati del gioco in RAM in modo da poter rapidamente tornarci e riprendere da dove si era rimasti.
L'app viene però sospesa nel senso che smette di usare risorse della CPU e, di conseguenza, di scaricare la batteria. In pratica un'app su Android e sui telefoni iPhone non sta mai in esecuzione in background quando non è utilizzata.
Quando si riapre una di queste applicazioni, il telefono potrà ritrovarla nella memoria RAM (molto più veloce della memoria fisica) e rilanciarla in modo rapido; se invece non è in RAM richiederà più tempo per avviarsi e occuperà sul momento più risorse, peggiorando le prestazioni del dispositivo.
Sono davvero pochi gli scenari dove è davvero utile chiudere un'app: per esempio se essa si è bloccata (non risponde o rimane una schermata bianca), conviene aprire il gestore delle app e chiuderla da lì, così da poterla riavviare velocemente.
Come facilmente intuibile dalla guida chiudere le app visualizzate nel gestore attività non solo non velocizza il sistema, ma tende a rallentare il dispositivo, visto che la gran parte di queste app si riavvierà da sola e occuperà molte più risorse, peggiorando sensibilmente le prestazioni del nostro smartphone.
Se notiamo che il nostro smartphone esaurisce troppo velocemente la batteria, vi consigliamo di indagare sulle cause leggendo la nostra guida Perchè la batteria dello smartphone dura così poco?
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