Il nostro smartphone Android è certificato? Come scoprirlo
Non tutti i telefoni possono vantare la certificazione da parte di Google. Vediamo come scoprirlo.
In commercio esistono migliaia di smartphone con sistema operativo Android e, nonostante questo fattore in comuni, non tutti presentano le stesse funzionalità, specie per quanto riguarda la sicurezza del sistema e la risposta alle minacce progettate per i dispositivi mobile. Google ha cercato di porre rimedio a questa grande frammentazione introducendo la certificazione dei prodotti, così da poter garantire un livello di sicurezza migliore e una compatibilità elevata con tutte le funzioni di base integrate in Android.
In questa guida vi mostreremo come verificare se il nostro smartphone Android è certificato, quali vantaggi si ottengono con questa certificazione e cosa rischiamo nell'utilizzare uno smartphone Android non certificato, così da poter prendere la decisione migliore e nel caso cambiare smartphone con uno più sicuro.
Come capire se lo smartphone Android è certificato
La certificazione per i sistemi Android viene rilasciata esclusivamente da Google, che ogni giorno aggiunge nuovi telefoni alla sua lista. Anche se questa lista non è disponibile pubblicamente è possibile verificare la presenza del certificato in pochi e semplici passi. Per capire quando sia importante abbiamo realizzato due capitoli separati, mostrandovi i vantaggi e gli svantaggi della certificazione.
Come verificare la presenza della certificazione Google
Prima di tutto controlliamo se il telefono Android che stiamo utilizzando al momento dispone della certificazione. Per effettuare questo controllo apriamo l'app Google Play Store, premiamo in alto a sinistra sul menu con le tre linee orizzontali, apriamo il menu Impostazioni e scorriamo fino a trovare la sezione Certificazione Play Protect.
Se sotto la sezione indicata troviamo la voce Dispositivo certificato, possiamo continuare ad utilizzare il nostro smartphone come sempre, sapendo di avere tra le mani un dispositivo molto sicuro; se invece troviamo la voce Dispositivo non certificato, il discorso cambia, visto che potremmo incontrare alcuni problemi relativi alla sicurezza del device e alle app che è possibile utilizzare (come vedremo nel capitolo dedicato). Sia chiaro un dispositivo non certificato funzionerà comunque e potrà sempre installare le app, ma ci sono alcuni limiti che non è possibile bypassare con un semplice aggiornamento o passando ad una versione custom di Android, come visto anche nella guida 10 Migliori versioni Android Custom ROM per ogni smartphone.
Vantaggi e svantaggi di uno smartphone certificato
I vantaggi nell'avere uno smartphone Android certificato sono numerosi e di riflesso gli svantaggi possono essere penalizzanti per alcuni utenti. I vantaggi e gli svantaggi sono descritti in maniera dettagliata nell'elenco presente qui in basso:
- Aggiornamenti di sicurezza garantiti: uno smartphone certificato ricevere le patch di sicurezza rilasciate da Google per tutto il periodo di supporto ufficiale del prodotto, indipendentemente dagli aggiornamenti pianificati dal produttore; lato sicurezza quindi avremo un telefono sicuro e protetto per almeno 2 anni dalla data di rilascio. Di contro un dispositivo non certificato non accederà alle patch rilasciate da Google, a meno che il produttore non provveda con aggiornamenti mirati.
- Accesso al Google Play Store: i dispositivi non certificati non possono accedere al Google Play Store, obbligando gli utenti ad utilizzare degli store alternativi per poter installare le app. Non tutti i dispositivi privi del certificato hanno il blocco attivo, ma dal 2018 in poi Google è diventata molto più restrittiva da questo punto di vista.
- Installazione app bancarie: molte app per l'accesso all'home banking non possono essere installate sui dispositivi non certificati, proprio per impedire il furto delle credenziali da parte di app che contengono virus o altre modifiche non autorizzate nel sistema.
- Blocco permessi root: un dispositivo certificato offre la garanzia all'utente che i permessi di root (molto pericolosi per la sicurezza) siano bloccati, così come imposto dal produttore. Sbloccare i permessi fa saltare nella maggior parte dei casi la certificazione, così come la modifica del bootloader o della ROM installata, con tutti i problemi già elencati.
- Accesso ai contenuti in streaming: app come Netflix non permettono di accedere alla massima qualità dello streaming sui dispositivi non certificati, relegando i flussi alla qualità più bassa (ossia 480p) anche se abbiamo un abbonamento Premium. Altre app di streaming non partono proprio sui device non certificati.
- Utilizzo delle app Google: anche se le app Google sono presenti su praticamente tutti gli smartphone Android, solo sui device certificati avremo la certezza che queste app sono originali e non copie di app caricate al produttore o modificate per apparire come se fossero quelle reali. A questo si aggiunge il blocco selettivo, che di fatto blocca l'accesso alle app Google sui dispositivi senza certificazione; l'app Google Messaggi non funziona su device sprovvisti di certificato a partire da marzo 2021.
- Protezione antivirus integrata: Google Play Protect è integrato nello Store e permette di scansionare le app installate alla ricerca di virus o di altri elementi nocivi. Play Protect funziona solo sui dispositivi certificati mentre è assente sui dispositivi sprovvisti di certificazione, obbligando gli utenti a puntare su antivirus di terze parti.
Come abbiamo potuto vedere la certificazione di Google è indispensabile per poter utilizzare uno smartphone Android senza essere penalizzati, specie se si utilizzano molto i servizi Google o si installano delle app specifiche che effettuano questo tipo di controllo prima di avviarsi.
Al giorno d'oggi sono davvero pochi i dispositivi che non hanno ricevuto la certificazione Google: tra questi i più famosi sono sicuramente i telefoni Huawei, che per via del ban degli Stati Uniti d'America non potranno mai più ricevere la certificazione Google, anche se utilizzano comunque Android come base per il sistema operativo (insieme al proprio store di app). Altri dispositivi che non presentano le certificazioni sono il Fire TV Stick (dove però la certificazione per le app di streaming è a carico di Amazon), i TV Box Android cinesi e alcuni smartphone cinesi sconosciuti in Italia.
Per andare sul sicuro conviene acquistare sempre smartphone di produttori Android famosi come Xiaomi, OnePlus, Samsung, Motorola e LG, evitando produttori poco affermati o che producono telefoni dal prezzo molto basso (spesso proprio perché manca totalmente la certificazione da parte di Google). Se la certificazione manca non è possibile aggiungerla in seguito o con modifiche al sistema, quindi tanto vale restituire il telefono (se appena acquistato) o comprarne subito un altro dotato di certificazione.
Per scovare i migliori telefoni dotati di certificazione vi invitiamo a leggere le nostre guide Miglior smartphone Android dai 100 ai 1500 Euro (2020/2021) e Migliori smartphone Android in assoluto per ogni fascia di prezzo.
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