Permessi delle app sul telefono da controllare subito
Alcuni permessi assegnati alle app sono pericolosi o possono essere utilizzati per spiare gli utenti. Vediamo quali controllare.
La gestione dei permessi sui moderni telefoni è molto importante, visto che da essa dipende anche il livello di privacy quando utilizziamo una determinata app o una determinata funzione del telefono. Mentre in passato erano tutto o niente, oggi possiamo scegliere di volta in volta quali permessi fornire alle app e, se c'è qualche permesso sospetto o di dubbia utilità, possiamo bloccarlo subito.
Nella guida che segue vi mostreremo quali sono i permessi delle app da controllare subito per evitare di essere intercettati o di essere spiati dalle app, incluse quelle più innocue. Per questa guida vi mostreremo come controllare i permessi sensibili sia sui moderni smartphone Android sia su iPhone.
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Come funziona la gestione dei permessi
Sui vecchi telefoni Android (Android 5.0 o versioni precedenti) i permessi venivano gestiti in maniera univoca: una volta scaricata l'app veniva mostrata la schermata dei permessi richiesti e non potevamo fare nient'altro che accettarli tutti insieme. Per fortuna sulle ultime versioni di Android l'app viene installata subito ma i permessi devono essere forniti singolarmente, così da lasciare all'utente la possibilità di scegliere quale permesso fornire all'app o quale permesso negare.
Su iPhone il funzionamento è simile: da questo punto di vista Apple ha sempre tenuto molto alla privacy degli utenti mostrando un avviso per i permessi e fornendo solo accesso temporaneo ai permessi più lesivi per la privacy. Di recente, ha introdotto anche una scheda riassuntiva dei permessi richiesti per far funzionare l'app (visibile nell'anteprima dell'app sull'Apple App Store) e un'icona in alto a destra per indentificare subito l'uso dei permessi più pericolosi.
Schermata permessi Android
Per gestire tutti i permessi su Android apriamo l'app Impostazioni, selezioniamo il menu App e pigiamo infine sul menu Permessi.
Questo menu è accessibile anche dall'app o dal menu Sicurezza e, su alcuni telefoni, è presente un menu dedicato ai permessi direttamente nelle Impostazioni. Qualsiasi sia la procedura necessaria per aprire la schermata troveremo un lista di permessi, molti dei quali altamente lesivi per la privacy. Premendo su uno dei permessi vedremo quali app hanno avuto accesso al permesso di recente, quali app si sono visti negati il permesso e quali app hanno il permesso negato per inutilizzo (dopo tot di tempo Android revoca i permessi, dovremo riaprire l'app per fornirli nuovamente).
In base alle indicazioni che vi forniremo nei capitoli successivi scegliamo i permessi più pericolosi e controlliamo sempre quali app hanno ottenuto il permesso, così da poterlo revocare subito.
Schermata permessi iPhone
Sugli iPhone è possibile gestire i permessi delle app aprendo le Impostazioni, premendo sul menu Privacy.
Nella schermata troveremo tutti i permessi gestiti dal sistema operativo Apple e, come già visto su Android, possiamo controllare quali permessi sono attivi per le app e quali permessi sono stati revocati o respinti. Utilizziamo le indicazioni fornite in basso per accedere ai permessi più lesivi della privacy e rimuoviamo, se necessario, l'autorizzazione per le app che usiamo poco o che non dovrebbero avere determinati permessi.
Permesso microfono
Il permesso Microfono è decisamente uno dei più invadenti dal punto di vista della privacy: con questo permesso l'app può utilizzare il microfono del telefono quando è attiva e, in determinati frangenti, ascoltare quello che diciamo o i suoni emessi nei paraggi quando l'app non è in esecuzione sullo schermo (ma rimane attiva in background).
Questo permesso è lecito se utilizzato dalle app di comunicazione o di controllo vocale (Skype, Amazon Alexa, Google Home, Google Assistant, WhatsApp, Telegram, Zoom etc.) ma conviene comunque limitarlo, utilizzando il sistema di gestione dei permessi per autorizzare l'uso del microfono solo quando l'app è in primo piano (in esecuzione). Così facendo, quando chiudiamo l'app o torniamo alla Home, il microfono non sarà più accessibile alle app.
Rimuoviamo questo permesso dai giochi, dalle app che usiamo raramente o da qualsiasi app che non prevede note vocali, chiamate o videochiamate: nella maggior parte dei casi l'accesso al microfono serve solo per raccogliere profilazioni audio (per scopi commerciali) o per spiare gli utenti.
Permesso posizione
Altro permesso molto utilizzato dalle app è Posizione, chiamato anche Localizzazione. Con questo permesso le app possono accedere al sistema GPS del telefono e localizzarne la posizione, anche se nella maggior parte dei casi le app utilizzeranno solo la posizione approssimativa (tramite rete cellulare) o la posizione di prossimità (per identificare la presenza di dispositivi vicini).
Gestire questo permesso non è affatto semplice: conviene ovviamente lasciarlo attivo per le app di navigazione (Google Maps, Waze etc.) e per le app che utilizzano la posizione per offrire funzioni utili (come trovare parcheggi, trovare un luogo in cui dormire etc.) ma anche in questo caso conviene limitarlo, impostando i permessi affinché l'app possa accedere alla posizione solo quando essa è attiva sullo schermo.
Come buona regola conviene sempre revocare questo permesso ai giochi o alle app che usiamo poche volte l'anno.
L'accesso alla posizione nasconde funzioni insospettabili, come il sistema di tracciamento del Bluetooth: senza questo permesso molte app legittime non possono funzionare, perché non riuscirebbero a trovare il dispositivo o a comunicare i dati per l'accesso remoto.
Permesso fotocamera
Il permesso Fotocamera è molto sensibile, visto che autorizza le app ad accedere alla fotocamera posteriore o anteriore in qualsiasi momento. Questo permesso è utile sulle app di messaggistica (per scattare subito foto), sulle app che usano le videochiamate, sulle app di social network (come Instagram) e sulle app pensate per scansionare i codici, ma dovrebbe essere revocato in tutte le app che usiamo poco o che non utilizzano direttamente la fotocamera (come i giochi).
Non revocando questo permesso permetteremo alle app di scattare foto "di nascosto" e di condividerle anche per scopi pubblicitari (o peggio): per questo motivo il permesso fotocamera dovrebbe essere limitato solo alle app fidate.
Permesso contatti
Uno degli strumenti di marketing più desiderato è sicuramente la lista dei nostri contatti, che può essere condivisa con le app che scarichiamo tramite apposito permesso. Questo permesso è indispensabile per le app di messaggistica (come Telegram e WhatsApp) o sulle app di videochiamate (come Zoom o Skype), ma dovrebbe essere bloccato su qualsiasi altra app: non è difficile indovinare come un'app dotata di questo permesso possa abusarne caricando l'elenco dei contatti sui server degli inserzionisti o peggio inviare spam ai contatti per iscriversi a servizi o scaricare nuove app.
Esattamente come il permesso fotocamera forniamo il permesso di accedere ai contatti solo a pochissime app fidate.
Quelli che vi abbiamo mostrato sono senza ombra di dubbio i permessi più lesivi della privacy e conviene controllare subito sul nostro telefono quali app ne abusano. Su alcune app i permessi elencati sono legittimi e servono per fornire servizi e funzioni, ma molte app includono troppi permessi che conviene sempre disattivare: l'unica app sicura è un'app senza permessi speciali o con tutti i permessi disattivati.
Se i permessi lesivi della privacy sono richieste da app di sistema che usiamo pochissimo, vi invitiamo a leggere la nostra guida su come eliminare le app di sistema Samsung, Huawei, Xiaomi e Android.
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