Se TIM o altri operatori rallentano la connessione, cosa si può fare
L'operatore Internet (Tim o altri) può rallentare volontariamente la nostra connessione Internet? Scopriamo i casi limite e come superare i blocchi
Anche se i provider di telefonia ci vendono gli abbonamenti flat per Internet senza limiti di tempo e di dati, spesso sono costretti a rallentare la connessione di alcuni utenti per mantenere il bilanciamento nella trasmissione dei dati sulla loro rete. Questo rallentamento viene applicato quasi automaticamente quando viene rilevato un flusso proveniente dai servizi ad alto consumo di dati (come per esempio video in streaming 4K, scaricamento di file dalle reti P2P e gestione di un server di gioco multiplayer).
Se anche noi siamo vittime di questo rallentamento volontario delle performance della nostra rete, nella guida che segue vi mostreremo i migliori trucchi per ripristinare la massima velocità anche quando il provider ci rallenta, così da poter continuare a scaricare o a vedere i film alla massima qualità senza problemi dovuti al throttling.
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Scenari in cui gli operatori rallentano la connessione
Come già anticipato nell'introduzione ci sono alcuni scenari in cui il provider Internet è costretto a ridurre la velocità di connessione della nostra linea, anche se siamo sotto rete FTTC o FTTH (ossia le tecnologie di connessione a fibra ottica). I motivi per cui gli operatori limitano la velocità degli utenti sono:
- Traffico di rete congestionato: nelle ore di punta (di solito dopo le 19) molti utenti si connettono ad Internet e spesso saturano la velocità di connessione a livello locale o regionale. Per mantenere un bilanciamento equo della velocità di tutti gli utenti il provider dimezza la velocità agli utenti più veloci o che stanno scaricando di più in quel momento;
- Peering: un provider si interconnette alle reti di altri provider per aumentare la capacità massima della propria rete, così da poter raggiungere velocità più elevate o raggiungere più utenti. Se la rete si satura (nelle ore di punta), l'operatore che ha prestato la rete interconnessa potrebbe diminuire la quota fornita al nostro provider o bloccare solo determinate porte o canali di comunicazione, rallentando i servizi a più alto consumo (video streaming e gaming);
- Blocco volontario dei servizi: per preservare il bilanciamento della propria rete molti provider italiani bloccano le porte dei servizi P2P o monitorano il traffico dati alla ricerca di connessioni P2P, così da poter riconoscere e rallentare subito uno scambio di dati ad alta velocità e ad alto consumo (come per esempio BitTorrent);
- Utenti estremamente scorretti: anche se la connessione Internet viene offerta senza limiti di tempo e dati, nel contratto viene specificato che l'utente si impegna a fare buon uso e a non eccedere nello scambio dei dati (Fair Use). Se un utente scambia 10 TB di dati in una sola ora verrà subito messo sotto monitoraggio e la sua connessione risulterà rallentata per qualsiasi attività che non sia la semplice navigazione su Internet (potrebbe essere difficile scaricare file P2P, nuove immagini ISO o altri file molto grandi). Questo tipo di monitoraggio colpisce anche i servizi di streaming, almeno finché l'utente non rientra nei canoni di consumo "equi".
Tutti questi scenari sono molto realistici e pongono i provider in posizione di vantaggio: questi ultimi possono rallentare in qualsiasi momento la connessione per preservare la velocità della loro rete o per risolvere un problema di saturazione temporaneo.
Usare i siti di Speedtest in questi scenari è totalmente inutile, visto che il traffico generato dalla semplice navigazione delle pagine Internet non viene limitato, viaggiando sempre alla massima velocità disponibile.
Ripristinare la massima velocità con i DNS sicuri
Se anche noi notiamo un rallentamento della connessione in determinati momenti della giornata o quando stiamo usando programmi o servizi ad alto consumo, il primo passo passo da fare è modificare i DNS di sistema ed utilizzare solo DNS sicuri, in grado di applicare una crittografia robusta quando apriamo le pagine web o avviamo il caricamento dei servizi ad alto consumo.
Su Google Chrome i DNS sicuri possono essere attivati con molta facilità: per procedere apriamo il browser, premiamo in alto a destra sui tre puntini, clicchiamo su Impostazioni, selezioniamo il menu Privacy e sicurezza, scorriamo nella pagina fino a trovare la voce Usa DNS sicuro, attiviamo l'interruttore accanto alla voce vista poco fa e, nel menu a tendina accanto all'opzione Con, selezioniamo come servizio Cloudflare.
Dopo l'attivazione dei DNS sicuri portiamoci nella pagina di verifica di Cloudflare e accertiamoci che accanto alla voce Using DNS over HTTPS (DoH), sia presente la dicitura Yes.
I DNS sicuri sono in grado di superare una parte dei filtri e dei sistemi utilizzati dai provider per limitare la connessione degli utenti: il provider non sarà più in grado di vedere quali pagine web o quali servizi di streaming stiamo aprendo in quel preciso momento (a meno che non applichi un filtro di controllo IP o un'ispezione diretta dei pacchetti di rete).
Per approfondire possiamo leggere anche le nostre guide su come attivare i DNS sicuri su Chrome, Edge, Firefox e sul modem e come impostare DNS privato su Android.
Ripristinare la massima velocità con una VPN
Purtroppo molti provider limitano la velocità di connessione degli utenti utilizzando degli avanzati filtri IP, filtri sulle porte di connessione o filtri che ispezionano direttamente lo scambio dei pacchetti, così da limitare automaticamente la velocità ogni volta che apriamo il client P2P preferito, ogni volta che avviamo una diretta streaming in 4K (su Netflix, Prime Video o simili), ogni volta che giochiamo online per più di un'ora o ogni volta che avviamo una lista IPTV.
In questi casi l'unico modo per bypassare i filtri e le limitazioni imposte dal provider è utilizzare una VPN. Avviando una connessione VPN cifreremo ogni dato in entrata e in uscita dalla nostra connessione e renderemo inutili i sistemi di monitoraggio degli IP e dello scambio di dati, visto che tutto il traffico passerà nel tunnel cifrato creato dal servizio VPN scelto.
Avviando una VPN prima di avviare un servizio ad alto consumo eviteremo quindi le limitazioni imposte dal provider Internet, che non avrà idea di cosa stiamo facendo o di cosa stiamo scaricando in quel preciso momento. Purtroppo i migliori servizi VPN in grado di bypassare le limitazioni dei provider sono a pagamento, visto che i server e la gestione delle connessioni cifrate hanno comunque un costo non indifferente.
Il miglior servizio che possiamo utilizzare per superare i limiti imposti dai provider è NordVPN.
Con NordVPN possiamo facilmente bypassare qualsiasi filtro o limitazione del provider, ripristinando la massima velocità di scaricamento ogni volta che apriamo il nostro servizio di streaming preferito o ogni volta che apriamo un programmi ad alto consumo.
Per lo scopo di questa guida basterà scegliere i server italiani e connetterci alla VPN prima di aprire i programmi o i servizi sospettati di essere "sotto osservazione" da parte del provider. Altri servizi VPN meritevoli d'attenzione sono CyberGhost, SurfShark ed ExpressVPN.
Anche se paghiamo profumatamente i provider Internet per offrirci la connessione Internet essi possono comunque rovinare una serata di divertimento, rallentando l'accesso a servizi di streaming o ad altri servizi ad alto consumo senza rendercene nemmeno conto (visto che gli speedtest funzioneranno sempre bene).
Per fortuna i metodi per bypassare gli strumenti di controllo e di monitoraggio della rete esistono e possono essere attivati da tutti gli utenti che temono di subire un rallentamento inspiegabile della propria connessione Internet. Il miglior metodo per superare ogni limitazione è sicuramente la VPN premium, che nasconde la nostra attività al provider e rende del tutto inutili gli strumenti applicati a livello rete; per chi vuole risparmiare può sempre provare i DNS sicuri, in grado di superare i filtri più semplici (basati sulle richieste DNS).
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